SANREMO 2018: ULTIMA CONFERENZA DEL DIRETTORE ARTISTICO


La musica è  anche vita. È arricchimento culturale. Tutto questo contesto passa per il passato. Sono sicuro che sia un raid un blitz fatto in un tempo diverso che è piu degli anni 60 che puo' essere il futuro. Sono riproposizioni del passato. Il concetto che esce fuori da questo festival é che dobbiamo imparare a sporcarci le mani, anche a costo di spaccarsi il muso bisogna prendersi delle responsabilità.

Do 2 pensieri pronta cassa: bisognava stare attenti a non calpestare un pianerottolo altrimenti si bloccava tutto e non scendeva la scala.
Delle mille associazioni che volevano fare un appello ho detto: noi facciamo canzoni e cerchiamo di dare messaggi.
Ora ho smesso gli abiti mi sento in sacrestia e fra un po spegneremo anche le canzoni.
Mi fa veramente molto piacere: uno dei risultati più sorprendenti, oltre il 60 per cento di ascolti. Forse i giovani volevano sapere chi eravamo, essi pensano solo cio'che c é adesso, che é molto poco.

Tanti complimenti anche dall estero.
Per i miei diritti? Sono stati cantati 8 o nove brani miei ed alcuni ospiti mi hanno chiesto di fare dei miei brani: Pausini, Antonacci, Sangiorgi, Fiorello, e sarebbe stato maleducato da parte mia non fare le canzoni che mi chiedevano.
Ringrazio la direzione artistica, i conduttori per la disponibilità quotidiana, la Ipsos, Raiuno, l ufficio stampa.
La qualità di rapporti tra i giornalisti della sala stampa e l ufficio stampa rai.
Bisogna prendere le distanze dalle cose per vederle bene.
Ho in testa tutte le cose di Sanremo e non più le canzoni del mio nuovo disco. E potrei presentare un pezzo per le nuove proposte del prossimo anno



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